Guarda e rispondi

    Legenda

    Nel 1931 in Spagna viene proclamata la repubblica e si forma un governo con tutte le forze democratiche del Paese.
    Nel 1936 le forze conservatrici e nazionaliste guidate dai militari di Francisco Franco combattono il governo democratico dando inizio a una guerra civile che si prolungherà fino al 1939. Franco troverà l’appoggio dei regimi totalitari dell’Italia e della Germania, che invieranno armi e uomini.

    Sul modello del fascismo italiano anche in Portogallo si afferma un regime autoritario nel 1923.

    La Repubblica di Weimar, nata dalla sconfitta della prima guerra mondiale, risulta troppo fragile per affrontare la pressione degli estremisti di destra e di sinistra. La crisi economica e finanziaria successiva al 1929 accelera la crisi della democrazia e contribuisce al successo del Partito nazionalsocialista di Adolf Hitler, che prende il potere nel 1933.

    Nel 1919 diviene capo di Stato della neonata Repubblica polacca il comandante dell’esercito Józef Pilsudski che dal 1926 impose la sua dittatura nel quadro di una svolta autoritaria ratificata da una nuova Costituzione (1935), che abolì il sistema parlamentare.

    Nella penisola balcanica si affermano regimi sul modello fascista e guidati da militari: in Ungheria nel 1919, in Bulgaria nel 1923, in Iugoslavia nel 1929, in Romania nel 1930, in Grecia nel 1935.

    È il governo italiano di Benito Mussolini, salito al potere nel 1922, a offrire all’Europa il modello di governo autoritario che si afferma nel corso degli anni Trenta in gran parte dell’Europa. Il fascismo italiano si presenta come lo strumento politico per riportare l’ordine nel Paese e soddisfare le esigenze nazionaliste di quanti erano delusi dall’esito della guerra.

    Note

    L’affermazione dei fascismi in Europa

    1/1